Trama e ordito

Benvenuti nel blog della Casina del Rocco laboratorio artigiano ma non solo... un luogo dove i racconti della montagna, del vento e della natura diventano i veri protagonisti.

venerdì 13 gennaio 2012

La Candelora

"Se l'ouers fai secha soun ni, per caranto giouern a sort papì"...
Antichi detti, antiche verità - se l'orso fa asciugare la sua tana, poi non uscirà più per quaranta giorni. Ossia l'orso come marcatore meteorologico: se esce dalla tana per il troppo tepore a fine gennaio poi per il freddo che arriverà in ritardo non uscirà per almeno altri quaranta giorni.

Queste giornate di tiepido gennaio mi hanno portata a fare qualche ricerca sul periodo della Candelora e qui mi sono imbattuta più volte, seppur in contesti diversi, nella mitica figura dell'orso.
La Candelora entra in relazione con l'orso non solo ad Aosta (Fiera di S. Orso) ma anche in Valle di Susa con il ballo dell'Orso che si svolge a Urbiano di Monpantero.

Un uomo vestito da orso e la cui identità è sconosciuta, viene condotto lungo le strade del paese dove è fatto oggetto di invettive e scherzi da parte della folla. Ad attenderlo al centro del paese, c'è la ragazza più bella, pronta a ballare con lui; terminate le danze, alcuni uomini che rappresentano i cacciatori, scacciano l'orso e con esso l'inverno.

L'orso, figura che fa parte di un vasto universo simbolico che lega le saghe nordiche alla mitologia mediterranea, qui, rappresenterebbe l'inverno e la sua cattura, la fine della brutta stagione.
Associato alla figura della dea Artemide, divinità lunare e notturna, l'orso compare in tradizioni o racconti che sottolineano proprio gli aspetti più pericolosi e inconsci dell'animo umano. Tra le popolazioni siberiane l'orso è associato alla luna poiché scompare in inverno per riapparire in primavera, quando il ciclo vegetativo riprende vigore in connessione alle fasi lunari, ed è anche considerato antenato della specie umana secondo le credenza per la quale tutta la vita dell'uomo è legata alle fasi lunari e dunque l'orso-uomo non può che essere stato creato dalla sostanza lunare o da un atto magico connesso all'astro.
Dalla liturgia cultuale greca, dove l'orso incarna saggezza ed elevazione spirituale, alle leggende sciamaniche Sioux che lo raffigurano come orecchio delle Terra, inteso come memoria di cui egli è custode, sino alle tradizioni eschimesi o giapponesi della regione dell'Hokkaido, la figura mitica dell'orso e il suo risveglio dal letargo percorrono il mondo intero e sono trasversali a tutte le culture.
Più di tutte mi ha suggestionato una tradizione antica, latino-sabellica...
Nella cultura magica religiosa italica, l'orso creatura delle caverne, simboleggia il respiro della terra, ossia l'espressione di tutte quelle forze che provengono dal buio e che tuttavia si pongono a misteriosa protezione del sonno dei bambini: dalla caverna-grembo materno alla protezione della mamma per il proprio cucciolo.

Forse  sarà per questo motivo che quell'orsetto di peluche che teniamo nascosto nell'armadio riesce ancora a intenerirci e a farci sembrare che tutto andrà per il meglio, almeno sino all'indomani mattina?
Dormi bene che la primavera è ancora lontana...

      

1 commento:

  1. Ciao complimenti per la storia, unisce leggende e tradizioni locali. Le foto sono veramente belle.

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