Trama e ordito

Benvenuti nel blog della Casina del Rocco laboratorio artigiano ma non solo... un luogo dove i racconti della montagna, del vento e della natura diventano i veri protagonisti.

venerdì 9 marzo 2012

Più tempo, per favore!

Meno e meglio: è l’unica soluzione per uscire dalla spirale del debito. Che non è un incidente di percorso, tutt’altro: il debito è stato incoraggiato a tavolino per indurre i consumatori a comprare merci che non si sarebbero potuti permettere. Obiettivo: smaltire la marea di nuove merci prodotte a ritmo vorticoso da tecnologia industriali sempre più avanzate e diffuse in tutto il mondo grazie alla globalizzazione. Il debito serviva a questo: ad assorbire l’enorme valanga planetaria di merci, evitando una crisi di sovrapproduzione”. 


Così Giorgio Cattaneo spiega le linee guida del Movimento per la decrescita felice e le logiche perverse di un consumo suicida.


Che fatica! 
Scardinare logiche di consumo acquisite negli anni è lavoro impegnativo, soprattutto se devi quotidianamente convincere i clienti che una produzione ragionata e misurata non può rispondere ai ritmi di un mercato onnivoro.
Il feltro ha un ritmo, lento che si nutre di gesti antichi, precisi e rispettosi della materia viva che è la lana.
Le lane si lavano, si cardano, si tingono, si lavorano, si trasformano… ma ci vuole tempo: un tempo dilatato che sia rispettoso dell’artigiano e della materia che egli ha scelto di lavorare. Un lavoro ben fatto ha bisogno di tempo, tanto più se questo stesso lavoro nasce da un “ritorno” a materiali semplici e a modalità produttive lente perché manuali (una scelta, quella della produzione manuale che non può e non deve essere colpevolizzata) spesso incontrollate nei possibili risultati. E se sperimentare ha un costo, è evidente che quest'ultimo è rappresentato da un investimento in termini di tempo spendibile al conseguimento di un risultato soddisfacente.
Il problema del rapporto di "acquisto felicemente decresciuto" sta proprio qui: nella consapevolezza che il lavoro creativo manuale ha un tempo che non è quello della quantità fine a se stessa e del consumo coatto; che è possibile non nutrire ambizioni da multinazionale e che dietro al lavoro che si è scelto per passione può anche esserci un pensiero rivolto alle reali esigenze del pubblico verso il quale c’è, prima di tutto, rispetto. Appunto. 

Per tutti coloro che fossero interessati all'argomento, consiglio una visita al sito:

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